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Nello specifico, in questa sede, mi interessa osservare come fronteggiare questa crisi ambientale da architetto progettista.
Sentiamo spesso parlare di edilizia sostenibile, green building, bio-architettura, ecc… , ma, appunto, ne sentiamo solo parlare; in questo ambito il nostro Paese è culturalmente e politicamente troppo arretrato, dipendiamo unicamente dalle iniziative europee. Non so quanti anni sono stati necessari per iniziare a recepire l’importanza della prestazione energetica degli edifici e forse, ancora, non è stata neanche recepita in pieno.
Ricordo recentemente, nell’ambito della progettazione di un nuovo edificio, la discussione “feroce” avuta con il cliente che pretendeva di alimentare l’impianto termico con caldaia a gas metano, per comodità, in luogo delle, oramai obbligatorie, fonti di energia rinnovabile.
Comunque, detto questo, qual’è il senso del presente articolo: a mio avviso, non possiamo attendere oltre, anzi, in qualità di architetti e progettisti, siamo moralmente obbligati a munirci di tutti gli elementi culturali e tecnici necessari per progettare, sin dal primo momento, costruzioni in modo ecologico.
C’è anche da dire che le persone, per cui i clienti, sono sempre più motivati, o quanto meno interessati, alla sostenibilità ambientale, ad edifici più salubri, alla riduzione sostanziale dei consumi ed al maggior confort abitativo.
E’ evidente che il professionista progettista deve essere ben preparato e formato, ed essere in grado di comunicare e trasmettere la giusta sensibilità ambientale, in modo da poter affrontare le prossime sfide per realizzare un’adeguata edilizia ecologica.
Un recentissimo sondaggio effettuato dalla società americana Dodge Data & Analytics, ha fatto emergere, tra l’altro, quelle che sono le principali priorità sentite nei paesi europei. Nell’ordine: la riduzione del consumo di energia, la diminuzione di emissioni di gas serra, la protezione delle risorse naturali e materiali, il miglioramento della qualità dell’aria interna.
La prossima sfida, già a partire dall’anno appena iniziato, riguarderà la realizzazione di nuovi edifici ecologici, sia commerciali che residenziali, e soprattutto gli interventi di riqualificazione ecologica degli edifici esistenti, magari utilizzando le varie agevolazioni a disposizione, ove possibile.
La tendenza non potrà essere che una nuova edilizia sostenibile mondiale.
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