Complici nel Progetto

Studio Architetto Alessandro Barciulli

Che tipo di cliente vorrei essere per un architetto e che tipo di architetto ci vorrebbe per me?


La giusta domanda, per creare una giusta sinergia per il percorso e il raggiungimento della meta che soddisfi entrambe le parti.

Innanzi tutto, non vorrei un architetto che non abbia studiato a fondo il mio stato dʼanimo e che progetti la mia casa bella per i suoi parametri rendendola però invivibile per me, sia negli spazi che nella disposizione degli arredi.

Vorrei che rispettasse quelle “stanze” o quellʼambiente, come se fossero pezzi del mio "puzzle", che sapesse che quella casa, quella stanza, rappresenterà la costruzione parallela della mia identità.

Vorrei che quellʼ abitazione lavorata in empatia, diventasse il nostro progetto e la nostra vittoria, lʼaver plasmato insieme il sogno che si materializza non potrebbe che portare a un qualcosa di più di una semplice casa.

Che tipo di cliente non vorrei essere, non vorrei essere colei che non apre la porta allʼanalisi, che non crea rapporto di stima e fiducia, non vorrei intralciare il lavoro di colui che porterà a destinazione il mio progetto, non vorrei essere proprio io la persona che farà di tutto perché ciò non si realizzi.


Non vorrei essere chiusa nelle mie convinzioni a tutti costi senza dare spazio a nuove eventualità, non vorrei pretendere di sostituirmi al professionista per magari inficiarne il risultato.

Quanti vorrei e quanti non vorrei, in questi rapporti tra persone che a volte non sanno ascoltarsi, sprecando ciò che di positivo potrebbe nascere; in definitiva, prima di parlare di progetto, bisognerebbe avvicinarsi, capirsi, tradursi e poi partire per lʼimportante "viaggio".

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