Il mondo che verrà



Era digitale ed anche la nostra professione ha subito un cambiamento epocale.  

Non ci siamo accorti solo ora del cambiamento, da tempo era evidente la trasformazione in atto; abbiamo fortemente investito in tecnologia digitale, è stato ed è tutt’ora un nostro costante impegno. 

La sensibilità  progettuale, l’esperienza e la capacità di cogliere i reali bisogni del cliente è sempre la stessa, ma è cambiato il modo di operare, di dare risposte e di gestire i contatti.

Il primo contatto con il cliente non avviene più in ufficio, ma tramite mail, portali social  e quant’altro ….
Il passa parola, basato sulla qualità dei risultati e il buon livello di servizio reso, praticamente non esiste più.


Allora viene spontaneo chiedere, ma come fa un potenziale cliente a scegliere un professionista sulla “rete”? quali sono gli elementi che possono determinare la scelta giusta? è possibile che sia solamente il basso costo offerto?

Forse dobbiamo saper esporre al meglio i progetti fatti e i risultati ottenuti: è solo questione di marketing? e come può un giovane architetto esporre i lavori fatti e i risultati ottenuti, se deve ancora iniziare?

Le dotazioni tecnologiche e digitali di cui ci siamo forniti ed attrezzati non sono solo necessarie per stare al passo con i tempi, ma sono necessarie per automatizzare e migliorare alcune fasi dell’elaborazione progettuale per arrivare a rendere il miglior rapporto qualità-prezzo.

Eppure, rimango ancora fortemente convinto che il valore di uno studio professionale si possa misurare in base alla capacità di dare giuste soluzioni, dare la migliore consulenza sulla base di una forte conoscenza, saper gestire la complessità per ridurre rischi e costi, soddisfare il cliente.


Chissà, forse non siamo ancora nella nuova era, ma in una fase di transizione, di passaggio; allora, prepariamoci per il prossimo futuro.

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